Anche le leggi si ammalano, e le principali malattie sono il loro numero, così ampio da renderne impossibile la conoscenza, l'uso di formule imprecise, la sovrapposizione tra regole emanate da diversi enti ed organi, l'inosservanza, e la mancanza di un loro coordinamento in princìpi. Alcune di queste malattie sono curabili con l'interpretazione sistematica e l'applicazione congiunta. Altre invece sono incurabili, e l'unica medicina è la loro abrogazione. Le malattie delle leggi sono lo specchio impietoso del nostro tempo, e devono essere combattute in modo che esse - lo affermava Platone - possano avere la forza e la salute necessarie per un ordinato sviluppo sociale.