Il libro si propone di mettere in luce le tendenze che hanno caratterizzato lo sviluppo giuridico e paragiuridico delle forme di convivenza umana. I rapporti con la natura e il sentimento rientrano ampiamente in questo quadro, ma ciò che resta centrale è il discorso sul ruolo assegnato al Diritto, inteso come scienza e tecnica applicata. Nonostante i doverosi elogi in termini di miglioramento delle condizioni di vita nel mondo (almeno quello Occidentale, più noto a chi scrive), la complessità qualitativa e quantitativa dell'attuale stato di cose pone la scienza giuridica e la relativa tecnica applicata di fronte alla sfida di rigenerarsi per mantenere credibile la propria ragione d'essere. Il che presuppone una maggiore disponibilità al confronto, sul piano culturale, con esperienze diverse nel pianeta e, su quello naturalistico, con le esigenze (ormai indifferibili) dell'ecosistema globale. Alla base del Diritto, peraltro, c'è sempre la Politica, in ogni tempo e in ogni paese: è quest'ultima, in particolare, che va prioritariamente rivitalizzata, quale luogo deputato alla sintesi delle conoscenze e delle sensibilità, nella prospettiva di stabilire possibili equilibri armoniosi tra le molteplici variabili in campo, anche dal punto di vista dell'indirizzamento delle tecniche, tra cui la stessa tecnica giuridica.