Lo studio dei regolamenti parlamentari suscita ancora oggi un forte interesse. La ragione che lo rende particolarmente attuale è riconducibile a due principali elementi: il primo è strettamente connesso allo scopo, ossia dar conto delle diverse soluzioni possibili per comprendere e inquadrare gli atti che, per tradizione e nel diritto positivo, godono di uno status speciale nell'ordinamento giuridico; il secondo è relativo alla loro natura che può bilanciare sia i poteri del governo in Parlamento, sia quelli della maggioranza e delle opposizioni. Tali caratteristiche, che accomunano le diverse esperienze costituzionali, non possono definirsi casuali, ma sono il frutto di una progressiva evoluzione e contaminazione del costituzionalismo e del ruolo del Parlamento. L'analisi di diritto comparato indaga la natura di tali atti, al crocevia tra il tema delle fonti del diritto e quello della forma di governo, cercando di fornire risposte ai quesiti della ricerca anche attraverso un confronto tra l'ordinamento italiano e le esperienze spagnola, francese e inglese.