Nell'antica Roma, il consenso era di norma elemento necessario ma non sufficiente per la nascita di un contratto. Il modello del contratto reale, nel quale il consenso si unisce alla consegna della cosa, entra in crisi con il razionalismo seicentesco, che spinge poderosamente verso l'autosufficienza della volontà. Solus consensus sufficit è il brocardo che perviene ai Pandettisti dall'Illuminismo, e che costoro elaborano ai fini dell'affermazione di un nuovo modello di contratto, il contratto-accordo, conforme alla nascente teoria del negozio giuridico. Nell'attuale temperie metodologica, pur in presenza di un diritto dei contratti sostanzialmente 'schiavizzato' dalla volontà e dal consenso, si può rintracciare l'idea di un diverso modello di contratto, alla base del quale si pone la necessità della traditio. Il contratto reale, per quanto oggi recessivo si rifiuta di morire, ammantandosi di immortalità.