Francesco Ruffini (1863-1934) fu tra i fondatori del diritto ecclesiastico «in senso moderno», la materia che sul finire del XIX secolo si unì al diritto canonico, di più antica tradizione accademica, per poi prenderne il posto. Le Lezioni tenute a Pavia nell'anno accademico 1892-93 testimoniano l'esordio in cattedra dello studioso, aggiungendo elementi nuovi e importanti per la conoscenza del suo pensiero e circa la vicende della nascente disciplina. Il corso, infatti, venne riportato solo in appunti a uso degli studenti, litografato in pochissimi esemplari con diffusione locale e, fino a oggi, era rimasto sostanzialmente ignoto, non citato in dottrina né censito in alcuna biblioteca. L'edizione del testo è accompagnata da saggi introduttivi in cui vengono approfonditi diversi aspetti dell'esperienza biografica e intellettuale del primo Ruffini: le vicende che lo portarono sulla cattedra pavese e i punti di contatto con i percorsi degli allievi formatisi tra Pavia e Genova; le linee di sviluppo tra il suo pensiero di giovane studioso e le posizioni della maturità, soprattutto in tema di relazioni tra Stato e Chiesa e diritti di libertà; infine il fondamentale rapporto, che Ruffini tenne sempre vivo, con la cultura giuridica tedesca dell'epoca.