L'esercizio privato di funzioni pubbliche costituisce un fenomeno contraddistinto da origini risalenti e da un'ampia diffusione. Nell'opera si traccia il raffronto tra l'esperienza giuridica italiana e quella statunitense, nella quale la frontiera del fenomeno risulta particolarmente avanzata. L'analisi muove dalla ricerca dei limiti del fenomeno, in primis di rango costituzionale, i quali, pur presenti, non hanno natura espressa e assoluta, bensì implicita, procedurale e relativa. Ne deriva, in entrambi gli ordinamenti, il riconoscimento in capo al legislatore di un'ampia discrezionalità in merito all'estensione del fenomeno. Attraverso un'analisi settoriale, condotta in relazione alle funzioni d'ordine, alle funzioni regolative e a quelle certificative, il volume indaga il composito regime giuridico dell'esercizio privato di funzioni pubbliche, rispetto al quale si osservano nei due ordinamenti percorsi diversi di ri-pubblicizzazione. Il raffronto tra le due esperienze giuridiche invita ad interrogarsi sulle conseguenze del perseguimento dell'interesse generale attraverso forme diverse da quelle assunte tradizionalmente dai pubblici poteri e conferma l'esigenza, teorico-sistematica e pratica, che l'esercizio di una funzione pubblica non prescinda mai dalle garanzie richieste dallo Stato costituzionale di diritto.