Presentata in una nuova edizione arricchita e aggiornata, l'opera fornisce una esposizione unitaria, in chiave comparatistica, delle vicende del diritto in Europa dalla fine del mondo antico alla fine del ventesimo secolo. Nelle sei sezioni che la compongono sono scandite le grandi epoche entro le quali si è sviluppata una storia straordinariamente ricca e varia: l'alto medioevo (sec. V-XI), l'età del diritto comune classico (sec. XII-XV), l'età moderna (sec. XVI-XVIII), l'età delle riforme (1750-1814), l'età delle nazioni (1815-1914), il Novecento. I filoni principali sono costituiti dalla legislazione, dalla dottrina giuridica, dalla consuetudine e dalla giurisprudenza, seguite nel loro intrecciarsi lungo i secoli. Il diritto romano comune, il diritto canonico, l'umanesimo, il giusnaturalismo, l'illuminismo giuridico, il positivismo hanno rappresentato nel tempo in Europa una sorta di "repubblica della cultura giuridica" al di fuori e al di sopra degli stati, mentre in parallelo viene delineandosi la storia del diritto, fittamente interrelata, dei principali paesi europei. Emerge il ruolo creativo svolto, nelle diverse età, da Italia, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Germania, ma anche dall'Inghilterra di common law e da altri paesi europei. Sono infine ricostruite sia l'evoluzione istituzionale del diritto dell'Unione europea sia la crescente tutela internazionale dei diritti della persona umana.