Il contrarius consensus nel diritto romano presenta una struttura ed una funzione fondamentalmente diverse rispetto al modello proposto dal diritto attuale. In diritto romano, il contratto concluso è posto su un piano di realtà di non facile erosione da parte di una successiva e contraria volontà delle parti. In diritto contemporaneo, una successiva e contraria volontà di porre nel nulla ed estinguere un precedente contratto concluso è stata attratta nello schema del contratto, determinando l'inserimento a pieno diritto nell'alveo della categoria contrattuale anche dell'accordo con effetti estintivi. La complessità di confronto tra le due diverse impostazioni non assume importanza soltanto in chiave di arricchimento delle costruzioni dogmatiche in materia, sia per il diritto romano che per il diritto attuale, ma, altresì, si propone di chiarire i fondamenti ideologici delle due diverse concezioni all'interno del loro proprio contesto storico.