Il Corso, su cui si sono formati decine di migliaia di studenti, è tuttora, compiuti i trent'anni, un messaggio difficilmente sostituibile di razionalità e di vocazione. Razionalità: sia analitica e teorica (parte prima) che politica e sapienziale (parte seconda). Vocazione: a vivere il lavoro di giurista come lavoro intregralmente umano e dunque anche filosofico; sia pure dentro gli stampi ontologici e storici del diritto.