L'incidenza delle minacce di suicidio sulla nullità del matrimonio per timore grave è stato un tema che, per molti anni, ha diviso l'opinione sia della dottrina sia della giurisprudenza ecclesiastica, dando origine a correnti interpretative diverse. In quest'opera si sono volute riprendere in modo organico le varie linee di pensiero su questo argomento, cercando di comprendere quale sia stata la ratio sottostante a ciascuna di queste a partire dalle prime decisioni della Rota Romana emanate agli inizi del secolo XX. Attraverso l'analisi diacronica della dottrina e della giurisprudenza si è così messo in luce come la valutazione delle minacce di suicidio sia sempre stata debitrice della interpretazione che in un dato periodo storico ed in un dato contesto sociale sottostà al vizio del consenso a cui ci si riferisce. Accostandosi, infine, alle decisioni più recenti si è cercato di comprendere quale sia il valore che la giurisprudenza attuale attribuisce alle condotte in esame anche alla luce della normativa processuale vigente, che scaturisce dalla riforma del processo di nullità matrimoniale del 2015. Prefazione di David-Maria A. Jaeger.