Gli algoritmi sono oggi una parte integrante dei meccanismi di regolazione della vita sociale. Mentre l'universo delle interazioni umane mediate da artefatti computazionali si espande, una nuova generazione di regole implementate in codice informatico si afferma delineando ricadute su dimensioni fondamentali della giuridicità: dalla certezza del diritto alla fenomenologia delle norme. In questo scenario, alle prospettive di efficienza delle "tecnoregole" si affianca il rischio di ingiustizie frutto di processi algoritmici imperscrutabili nei cui confronti è difficile qualsiasi forma di dissenso. Il volume esamina presupposti, forme e strategie di resistenza all'ingiustizia algoritmica. Lo scopo è quello di offrire alla riflessione giusfilosofica spunti utili a svolgere un ruolo di analisi critica e di indirizzo indispensabile per evitare un mutamento guidato dalla sola evoluzione tecnica.