L'opera esamina gli aspetti negativi delle leggi, che alcuni studiosi del passato ritenevano fossero espressione di "tirannia", palese o velata. Sono indagate le cause e le conseguenze di questi difetti (quantità, lunghezza, oscurità, frammentarietà delle leggi statali e - specialmente - delle leggi regionali), che complicano i rapporti tra i privati, rendono opaca l'attività amministrativa, e rallentano ed intorbidano l'attività giurisdizionale. Le parole delle leggi sono state paragonate a "servi infedeli e segreti padroni del pensiero", ma queste parole, affinché le leggi possano assolvere alla loro necessaria ed importante funzione, devono essere poche, brevi e chiare.