Il diritto contemporaneo ha conosciuto un ampio processo di positivizzazione di principi e valori etici. Le Costituzioni (almeno quelle degli Stati di diritto occidentali) hanno incorporato, all'interno del diritto positivo, contenuti morali, precetti etici, valori sostantivi, facendo vacillare la tradizionale distinzione - positivistica - tra diritto e morale. Tra questi principi positivizzati, un ruolo di particolare importanza ha giocato il "principio di uguaglianza". Attraverso la sua interpretazione espansiva, le Corti hanno costruito impegnativi modelli di controllo della razionalità del legislatore, che ne hanno progressivamente esteso l'ambito operativo, sino a confondere i tradizionali confini tra attività interpretativa e politica del diritto. La teoria giuridica, dal canto suo, ha elaborato, sempre a partire dal principio di uguaglianza, sofisticati tentativi di ricondurre il diritto ad una presunta razionalità pratica del discorso normativo.