La "giustizia predittiva", nonostante il forte hype che la circonda, sconta un difetto di determinazione sul versante teorico ancora troppo marcato, mostrandosi come un interessante caso di studio della difficoltà contemporanea del pensiero teorico a porsi quale fondamento di quello applicativo. La strada tentata da questo lavoro, nella convinzione che sia ancora fruttuosa un'indagine che riconosca al pensiero teoretico una funzione pregnante nella forma di una critica a posteriori, è quella di contribuire a determinarne più chiaramente i presupposti impliciti e limiti occulti. In questo senso, rilevato il collegamento costitutivo con il principio di certezza del diritto, la "giustizia predittiva" è e va pensata in una forma che sia cosciente della complessità contemporanea del fenomeno giuridico e "contro" ogni forma di riduzione anacronistica, quando non proprio passatista.