Il giurista non può più eludere il tema della sostenibilità. L'ordinamento italoeuropeo e le sue partizioni devono essere sostenibili. È sostenibile ciò che supera l'egoità e la coniuga con l'altruità, che riappacifica e riduce a sintesi il conflitto generazionale, ciò che esalta la doverosità senza la quale non può esservi socialità, ciò che spiega lo sviluppo (e non la soluzione) tra status personae e status civitatis, che afferma la continuità tra le libertà individuali e i diritti sociali, che persegue l'effettività del minimo vitale alla persona quale garanzia dell'ordinamento. Mutato il sestante assiologico e con esso l'apparato regolativo e culturale, il diritto metabolizza la persona quale hub del sistema giuridico. Essa è numero primo, dunque, all'eguaglianza giustappone la differenziazione, la quale rompe l'omologazione quantitativa del mercato.