Con il "Saggio sulla giurisprudenza universale" (1760), Emanuele Duni interviene nel dibattito filosofico-giuridico del XVIII secolo, criticando il modello giusnaturalistico dominante, sulla scia del pensiero giuridico di Giambattista Vico, di cui proietta l'eredità nel Settecento maturo, in confronto con autori moderni, tra i quali, ad esempio, Hobbes, Pufendorf e Wolff. L'opera propone un modello di diritto universale che unisce etica e giurisprudenza, iscrivendole all'interno di un ordine garantito da Dio, ma che spetta alla ricerca filosofica indagare nelle sue declinazioni terrene. La presente edizione include anche il vivace, talora aspro, confronto polemico tra Emanuele Duni e Bonifacio Finetti, specchio della tensione tra innovazione e tradizione nel dibattito culturale del tempo. Saggi introduttivi di Federico Reggio e Mirko Rizzotto.