Nello Stato costituzionale delle libertà l'autonomia è un'idea "fondativa" in un duplice senso: da una parte perché 'democrazia' significa auto-regolazione della comunità politica nel suo complesso, dall'altra perché i diritti fondamentali servono all'auto-determinazione del singolo nella gestione della propria esistenza. Tale Stato diviene un "ordinamento azzardato" soprattutto perché rinuncia tanto alle limitazioni contenutistiche all'esercizio dei diritti fondamentali, quanto alla pretesa (avanzata in passato) d'una identificazione interiore dei consociati coi valori dell'ordinamento statale: al cittadino non si chiede nulla di più che il rispetto del diritto. Quali elementi di coesione, quali vincoli interni della comunità politica possono allora far da credibile contrappeso alle tendenze centrifughe innescate da una siffatta "libertà della preferenza"? Antiche concettualizzazioni, un tempo ritenute auto-evidenti, come l'amore patrio o la religione cristiana paiono oggi fragili o obsolete, mentre le nuove proposte come la religione civile e il patriottismo.