Le regole che danno forma alla nostra convivenza sono non soltanto un'espressione di potere, ma anche, e forse prima di tutto, la manifestazione del tempo in cui si generano, del clima culturale e sociale in cui sono concepite e a cui, di volta in volta, danno ascolto o si oppongono. In questi termini, il diritto è in sé stesso un prodotto culturale, la testimonianza di un sentire diffuso che, a sua volta, ne diventa chiave esegetica essenziale e, pur a fatica, forza di innovazione o di resistenza. Queste pagine disegnano alcuni di questi rimandi cercando, dai moti risorgimentali a oggi, le interazioni tra una società in evoluzione costante e il "sentire costituzionale", tra ciò che la letteratura, il teatro, il cinema, la televisione o la rete hanno raccontano del loro tempo, e ciò che viene, nel tempo stesso, codificato. Prefazione di Augusto Barbera.