Trattasi della ristampa anastatica della prima edizione dell'opera indicata nel titolo di Luigi De Luca che si configura come il frutto ultimo di una civiltà giuridica raffinatissima che si interroga sulle ragioni stesse del proprio operare. La giustificazione di questo operare, data sul piano storico, era certamente quella più appagante, in quanto consentiva di cogliere la dipendenza del concetto del diritto ecclesiastico dall'evolversi delle concezioni generali del diritto, a loro volta legate al fluire delle situazioni ideologiche e politiche: dalla interpretazione teocratica del diritto fino alle dottrine formalistiche, ancora in voga alla vigilia del conflitto mondiale. Si analizza il diritto ecclesiastico in rapporto al diritto dello Stato, individuandone in esso la sua fonte: il diritto ecclesiastico era l'insieme delle norme giuridiche relative alla materia ecclesiastica vigenti nell'ordinamento statuale.