Giuseppe Pisanelli (1812-1879) nella sua duplice veste di politico e giurista ha individuato nella Cassazione una «di quelle grandi conquiste che la civiltà non può perdere senza indietreggiare essa stessa». Parole che, pur depurate dalla retorica ottocentesca, suonano come un monito oggi davanti al venire meno dei punti di riferimento che hanno caratterizzato la nostra contemporaneità giuridica, funzione della Corte di cassazione compresa. Il volume si propone di indagare questo orizzonte poco intellegibile a partire dalla rilettura delle origini francesi della cassation. Una storia risalente, che affonda saldamente le sue radici nel contesto della giustizia amministrata dal re per il tramite del suo Conseil in Ancien Régime. È da qui che prende le mosse una vicenda a tratti imprevedibile, che si sviluppa senza soluzione di continuità attraverso i capovolgimenti figli della Rivoluzione, all'interno della quale è però possibile rintracciare delle costanti, su tutte la forte connotazione pubblicistica che ha da sempre caratterizzato l'istituto. Proprio a partire da questi elementi di continuità sarà possibile ricavare una griglia interpretativa utile per leggere l'attualità della Cassazione e finanche tentare di ipotizzarne le future linee evolutive.