La società contemporanea, divenuta complessa e globalizzata, esige in molti casi soluzioni normative uniformi a problemi generali che il diritto comparato, come "metodo" scientifico di ricerca tra sistemi giuridici, è in grado di suggerire. L'autore, illustrati regole e scopi della comparazione (capitolo I), partendo dalle fonti normative e dagli scenari politici, economici e sociali che le hanno determinate, ripercorre le tappe fondamentali dell'esperienza della codificazione in Occidente e Oriente (capitolo II) confrontandola con la formazione casistica del diritto inglese (capitolo III). L'indagine successiva si sofferma, invece, su altri sistemi giuridici, ciascuno con una propria tradizione ma tutti accomunati da un passato coloniale che ha condizionato la loro produzione normativa (capitolo IV). Infine, lo studio comparativo dei diritti religiosi può rivelarsi utile per la comprensione delle modalità con cui ciascuna comunità di credenti rende effettiva la propria dimensione giuridica. Tale conoscenza da teorica si fa pratica se occorre intavolare dialoghi costruttivi tra Stati e confessioni religiose che, all'interno dei singoli ordinamenti nazionali, rivendicano per il loro Credo maggiori riconoscimenti e spazi di autonomia (capitolo V).