Questo libro ha un obiettivo soprattutto didattico: avvicinare gli studenti, e più in generale tutti gli interessati, alla documentazione privata di età longobarda (grazie anche alla traduzione delle fonti) mettendo nel contempo in luce un profilo peculiare della prassi notarile altomedievale; un profilo che si evidenzia nell'utilizzo di uno strumentario giuridico estraneo alla tradizione 'nazionale' longobarda a base largamente consuetudinaria, ma che viene attinto a quella di matrice romana, e con radici che affondano sino alla remota età repubblicana. Tale uso è testimoniato in un manipolo di cinque carte inquadrabili in un nucleo documentario più ampio, formato complessivamente da undici documenti, scritti tra gli anni 735 e 774, che assumono un rilievo ancora più marcato - rispetto al complesso di fonti scritte a noi giunte dall'età longobarda - poiché fanno riferimento a un territorio omogeneo e ben circoscritto sul versante dell'Appennino emiliano tra le odierne province di Parma e Piacenza.