In questo volume giuristi e filosofi del diritto dibattono sulla possibilità e necessità per il legislatore di motivare le proprie scelte, ossia di offrire ragioni per le norme promulgate. Sfatando il luogo comune per cui il potere legislativo, forte della legittimazione democratica, sia esente dal dovere di motivazione, i contributi qui raccolti discutono se, perché e in quali circostanze anche a esso possa e/o debba estendersi quella pretesa di giustificazione delle scelte pubbliche che pacificamente si applica alle decisioni giudiziali. Analizzando temi come il rapporto tra sapere scientifico e produzione legislativa, l'obbligo di motivazione delle leggi alla luce della giurisprudenza costituzionale italiana e l'esame della razionalità argomentativa nei dibattiti parlamentari, il volume si colloca nell'ambito d'indagine contemporaneo della cosiddetta legisprudenza": lo studio della legislazione come oggetto di primaria importanza per la teoria del diritto. Introduzione di Claudio Luzzati.