È ormai noto che non è possibile ricavare dalla sola scena del delitto ogni informazione utile ad un'indagine. Essa deve allora essere analizzata come fosse l'ultimo fotogramma di un film, per capire il quale, tuttavia, occorre voltarsi indietro e guardare l'intera pellicola. L'indagine tecnico-scientifica non può sostituirsi all'indagine tradizionale ma deve, invece, affiancarla e coadiuvarla. Nella prima parte del volume si analizza il sopralluogo tecnico-giudiziario ponendo l'attenzione, in particolare, sugli errori cognitivi e motivazionali, oltre che metodologici e procedurali, che potrebbero inficiarne l'efficacia e alterare così il risultato di un'indagine. La seconda parte riguarda un tipo di sopralluogo, definito psico-criminologico, che integra il sopralluogo tecnico-giudiziario e sviluppa la dimensione del reato, definita temporale, che analizza la relazione autore-vittima precedente alla commissione del delitto; da qui il concetto di vittimalistica. Nell'ultima parte del volume, grazie alla presentazione di quattro case report, si affronta la tematica del sopralluogo nei casi di suicidio, discriminando la figura del suicida dalla figura della vittima di suicidio, attraverso l'analisi di due variabili: la volontà del gesto suicida e la volontà delle conseguenze del gesto suicida.