Attraversata da trasformazioni sempre più profonde quando non travolgenti, in perenne bilico tra mutamento e crisi, la società contemporanea pone di continuo la cultura politico-giuridica di fronte a veri e propri rivolgimenti, che esigono un radicale ripensamento di principi, categorie, istituti concepiti per la società di ieri. Muovendo dal confronto con il pensiero di Paolo Grossi (1933-2022), le pagine qui offerte al lettore si misurano con questa mutazione genetica delle tradizionali convinzioni, riflettendo sull'ordine giuridico, sul ruolo ordinante della giurisprudenza, sulla dinamicità della società e del suo continuum con il diritto, nonché sulla dimensione costituzionale e sulla storicità di quest'ultimo. Guida alla riflessione è la dialettica con il pensiero del Maestro fiorentino, storico e giurista che ha offerto a tante generazioni di studiosi e di operatori del diritto chiavi di lettura privilegiate, appassionate e convincenti per la comprensione della «dimensione giuridica» e dell'«invenzione del diritto» (e molto altro ancora).