Il testo guarda al "landscape garden" come espressione della mentalità culturale della società inglese del Diociottesimo secolo, avanzando l'ipotesi di una sua relazione con le teorie neoplatoniche sullo spazio elaborate dai filosofi del circolo di Cambridge. Riconosciuto in Shaftesbury il tramite tra le teorie neoplatoniche ed i giardini informali, si colgono i possibili nessi tra le grandi trasformazioni tettoniche del landscape garden e quell'idea di "progetto paesaggistico" che fu allora inteso come intervento da realizzare non "sulla natura", ma "insieme alla natura".