Manrico Barbarani: una laurea in architettura, uno studio affermato, un socio da trent'anni al suo fianco, tante amiche, alcuni affezionati nemici, una passione per l'alpinismo, due mogli, anzi: due ex mogli. Un figlio di cui potrebbe essere il nonno. E tre proiettili piantati in corpo. Nel sereno settembre milanese del 1981, il commissario Melis comincia un'indagine tra i luoghi del potere e le feroci dispute di una difficile separazione fra coniugi. Ma poi l'assassino colpisce di nuovo. E allora tutte le tessere del mosaico vanno a posto, disegnando una vicenda di grande amarezza, di grande solitudine, di grande amore. Lo svolgimento corale e la voce stessa di Milano creano l'inconfondibile atmosfera dei gialli di Hans Tuzzi, dove lo scavo psicologico dei protagonisti e la cura dei particolari si inseriscono in una trama di pressante ritmo narrativo.