In un piccolo paese del Canavese, a una trentina di chilometri da Torino, Marta Vinci, in carcere con l'accusa d'aver ucciso il figlio di appena un anno, predice un omicidio. A raccogliere la confidenza è Lisa, giovane giornalista free lance. La premonizione trova conferma quando il corpo di un bambino viene ritrovato tra i bidoni della spazzatura. Le indagini vengono affidate al capitano Gasparri e al maresciallo Antoni e si concentrano sin da subito sulla comunità per minori dove Nico, il bambino assassinato, risiedeva. Mentre la scia di sangue si allarga, nell'ombra una figura, appartenente a una losca organizzazione, segue da vicino il lavoro degli inquirenti. E non solo. Essendo coinvolta nell'indagine, anche i movimenti di Lisa vengono controllati. Persino quando è costretta a precipitarsi a Parigi per vegliare sulla madre. Qui dovrà fare i conti non soltanto con il proprio passato, ma anche con i dubbi che l'incontro con un affascinante medico porterà con sé. Muovendosi tra Torino, Parigi e il Canavese, Lisa si accorgerà presto che le ombre del proprio passato si intrecciano inevitabilmente con le indagini. Risucchiata in un vortice di follia e perversione e disposta a tutto pur di trovare la verità, scenderà nella profondità dell'animo umano, fino allo sconvolgente epilogo, perché quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro.