Poliziesco. Giudiziario. D'amore. D'autoanalisi. O forse un racconto eroicomico d'ambiente: con le squallide aule del tribunale, l'irritante routine della burocrazia ospedaliera, l'abbagliante tristezza della statale adriatica. Il tutto in un unico romanzo aperto, per lo sguardo ironico e autoironico, sofisticato e insieme spregiudicato, con cui l'autrice analizza la realtà senza curarsi che possa apparire autobiografica anche dove non lo è.