"È insieme, questa seconda volta di Artusio, romanzo di formazione (e restituzione) e aggiornamento professionale, ché il Nostro si distacca vieppiù dal codice dell'hardboiled, al netto delle uccisioni, degli incidenti e dei disvelamenti, e dal diorama letterario (e cinematografico) per farsi alter ego del proprio autore e della sua generosa, persino salvifica scrittura. Topografia sentimentale, detour (meta)fisico, rinuncia alle difese: Sciacca, ne La sola ricchezza che conti, non fa prigionieri. Una parabola di formazione così intima da farsi universale." (dalla prefazione di Federico Pontiggia)