Un giorno di un novembre particolarmente piovoso, Pietro Silvestri, docente di criminologia nonché musicista a tempo perso, è incaricato dalla Procura di coordinare le indagini su un agghiacciante omicidio. Nel Museo Archeologico di Viterbo, il cadavere di un uomo d'affari viene ritrovato in un sarcofago etrusco. È rannicchiato accanto a una scultura raffigurante Tuculca. Iniziano le indagini nell'atmosfera crepuscolare della cittadina, dove il disfacimento s'insinua nelle crepe e l'umidità s'infila sotto gli abiti e nell'anima. Nel dipanarsi dell'inchiesta Silvestri deve vedersela con personaggi sinistri, pericolosi, strambi, ma anche vitali e solari come Carlotta, la studentessa innamorata di lui. Via via emergeranno non solo altri omicidi ma anche intrallazzi delle vittime, speculazioni edilizie su aree archeologiche e un losco passato in terra straniera.