Francoforte, maggio 1967. Il corpo di un giornalista americano che sta raccontando i processi di Auschwitz viene ritrovato nel fiume Meno. Poiché il morto era lui stesso un ebreo, il caso acquisisce un potere politico esplosivo. Delle indagini è incaricato l'ispettore Preusser che ha combattuto nell'esercito tedesco durante la Seconda guerra ed è stato due anni prigioniero in Russia. Per questo l'indagine lo costringe a fare i conti con i propri sensi di colpa. Preusser, infatti è convinto che dietro al delitto ci sia l'insabbiamento dei crimini di guerra di cui lui stesso è stato in parte testimone. L'insolita fretta di capo e colleghi per chiudere il caso etichettandolo come rapina finita male, non fa che accrescere i suoi sospetti.