Villarbasse 1945. "Un lampo illuminò il verde della valle. Il rumore di un'auto si allontanava lungo la strada che collegava la statale al cascinale costruito sulla mammella collinosa. Un bastardino nero attraversò l'aia del cascinale sotto la pioggia battente. Annusò il cadavere di un uomo steso in terra a faccia in giù. Un secondo cadavere era abbandonato sul muro circolare del pozzo in pietra, un filo si sangue rigava la poltiglia di fango. Il cane entrò nella casa deserta. Annusò i piedi della donna che giaceva riversa nella cenere del camino. Salì la scala. Entrò nella stanza. Guaì ai piedi del letto su cui...". La strage di Villarbasse è nota per essere stata uno dei più efferati eventi criminosi dell'immediato dopoguerra. Ed è anche nota per essere l'ultimo crimine punito in Italia con la pena di morte, avvenuta al Poligono di tiro delle Basse di Stura il 4 marzo del 1947. Il primo di gennaio del '48 entrerà in vigore la Costituzione che abolirà la pena di morte.