X passa le sue giornate fumando marijuana e vendendo on-line sneakers rare prima di diventare un detective privato pagato per risolvere un caso. Vent'anni fa era un rapper famoso, quando ancora la musica hip hop non era in classifica, e il suo unico disco gli ha permesso di ottenere lo status di "artista di culto", rispettato e ascoltato anche dalle nuove generazioni. Sulla copertina di quel famoso album c'era lui con una felpa col cappuccio e una "X" tatuata sul collo. Oggi quel tatuaggio appare sul collo di Aelle, il ragazzo ucciso di cui parlano tutti i giornali. E che è uguale a lui vent'anni fa. Come resistere alla tentazione di andare al funerale, per scoprire che il vero nome di Aelle è Aliseo Landini Della Santa? Figlio di Nicola Landini Della Santa, milionario. L'uomo che oggi gli offre cento euro l'ora per indagare sulla morte del figlio, e duecentomila in caso di soluzione del mistero. Un'offerta che non si può rifiutare. È solo l'inizio di un'indagine che lo porterà a toccare con mano gli splendori e le miserie della Milano di oggi, tra attici in centro e panchine in periferia, a rischiare la vita, e a incontrare l'amore. Sempre a tempo di rap. Sospeso tra il mondo dei Club Dogo e quello di Raymond Chandler, con un eroe che sembra l'impossibile punto di incontro tra Humphrey Bogart e Fabri Fibra, "Morte di un trapper" è l'esordio nel noir di Giovanni Robertini, che conosce bene dall'interno il mondo dell'hip hop italiano. Un libro unico, ambientato in una Milano che ricorda la Los Angeles dei romanzi di James Ellroy o del film Chinatown di Roman Polanski.