"Quanto mi riporta" commentò Sante Biasutti, medico legale, "rafforza l'idea del tentativo di rapina finito in modo tragico." "È ciò che penso anch'io" confermò Secondo Terzi, il noto criminologo. Yonis Abdulkadir, di origine somala, era stato trovato cadavere qualche giorno prima nella sua abitazione di Lallio, vicino a Bergamo. "L'ipotesi che l'assassino appartenga alle conoscenze del morto, in Procura ormai è data per acquisita" riprese il patologo. "Non c'è stato scasso all'ingresso, quindi il pover'uomo si è fidato e ha fatto entrare il suo carnefice." "Potrei sapere come è stato ucciso?" chiese Secondo. Sante Biasutti lo fissò, restando muto. "Resterà tra me e lei, dottore" garantì Terzi. "Il referto completo dell'autopsia non l'ho ancora predisposto" rispose il medico legale, "comunque è morto dissanguato dopo essere stato stordito. Ci sono segni di legature, l'assassino deve averlo immobilizzato e poi ha iniziato a effettuare una serie di tagli su tutto il corpo."