Il vicequestore Vito Strega, con le inseparabili ispettrici Eva Croce e Mara Rais, sta festeggiando la nascita della nuova unità investigativa sui crimini seriali, quando la squadra riceve la notizia che nelle paludi del Parco del Ticino è stato ritrovato il corpo di una ragazza. L'ispettrice Clara Pontecorvo, arrivata sul posto, stenta a credere ai propri occhi: la vittima ha le mani legate dietro la schiena e indossa una maschera bovina. L'istinto le dice che quel crimine potrebbe essere la riproduzione di un delitto avvenuto anni prima in Sardegna. E nessuno, meglio di Strega, Rais e Croce, conosce quel caso, che aleggia ancora nelle loro vite come un'ossessione. Ora a piede libero c'è un emulatore, che vuole i riflettori puntati su di sé... I poliziotti dovranno essere più uniti che mai, e Vito Strega, per la prima volta così vulnerabile, si troverà a fare i conti con il passato. In questo romanzo che si addentra nei meandri oscuri dell'animo umano, una domanda accompagna Strega e il lettore: sono i poliziotti a dare la caccia al killer o è lui a dare la caccia a loro?