Perché Settembrini, giovanissimo vice commissario aggiunto, viene spedito dai suoi superiori in un paesino della Valcamonica, luogo di ricerche minerarie di un reparto nazista? Pare trattarsi solo di un incarico spinoso: indagare sulla sparizione di una bella e indipendente archeologa, con legami importanti, il cui passaporto è stato ritrovato in circostanze singolari. È l'agosto del 1942 e l'Italia è a fianco del Reich in una guerra mondiale che inizia a farsi complicata per le forze dell'Asse. Le città subiscono bombardamenti e i generi alimentari sono razionati quasi ovunque. Ma in quel paesino «lontano dalla polvere», «un luogo protetto dove rimettere insieme i pezzi della propria vita», di quel che accade nel resto della nazione soffiano solo gli echi. Qui anche la morte pare giocare a nascondersi: dietro il tempo passato e i rapporti consolidati nel sospetto, annidandosi fra i segreti delle valli, lungo le incisioni rupestri risalenti a migliaia di anni prima la cui presenza sembra influenzare ancora le persone. E se «nessuna morte ha senso», nonostante i colpevoli individuati e le bugie soffocate, la vita invece sì. A volte basta sciogliere una treccia.