La chiesa di San Simone è famosa per due particolari. Il primo riguarda la reliquia del santo, o meglio, un dente della sega che fu usata dai pagani per renderlo martire e santo. La seconda è per la giovane perpetua di nome Mimì: un caschetto di capelli biondi che termina con due trecce laterali sulle spalline della salopette di jeans. È lei a trovare il corpo senza vita di Alberto Casati, uomo di dubbia moralità, donnaiolo impenitente, titolare del night club La Mezzaluna, eppure in buoni rapporti con il parroco don Giovanni. Non è impressionata dalla fine di questo uomo: è attratta di più dal profumo di mandorle intorno al suo collo. Ed è il suo fine odorato che alla fine la porta a scoprire segreti che mai avrebbe voluto sapere. Tra questi, anche i suoi.