Estate del 1927. Era attesa "Tranquilla, calma e laboriosa", come aveva promesso più volte Mussolini. Non sarà così. Una notte qualcuno bussa alla porta del dottor Idamo Butini, medico condotto, in cerca d'aiuto. È un collega medico chirurgo, braccato dai fascisti. È fuggito da Firenze e deve essere nascosto. Almeno per un po'. Neanche Montevarchi è però un rifugio sicuro. Il suo arrivo inoltre segna l'inizio di una serie di fatti inquietanti. L'operosa cittadina industriale del Valdarno è sconvolta dal suicidio di un'anziana signora. Due giorni dopo un feroce delitto è commesso in pieno giorno nella piazza principale del paese. Un edicolante, invalido di guerra, viene misteriosamente sgozzato mentre è seduto dentro l'edicola. Non si capisce né il motivo, né il modo. Come se non bastasse Idamo viene pregato dall'ex Proposto, anche lui invalido, di cercare una giovane novizia. Sembra fuggita per amore o per vergogna: è incinta? Sembra una storia boccaccesca, come indicano alcuni versi esposti sulla civetta dell'edicola, ma niente, in questa storia, è come sembra.