Un romanzo storico ambientato in un paese siciliano e scritto dal giornalista Nonuccio Anselmo, per decenni caporedattore del «Giornale di Sicilia». Nel paese del feudo, ricco di chiese ma soprattutto di statue di santi e confraternite, può capitare che si arrivi allo scontro. Non tra i santi, che tra di loro non litigano, ma tra i devoti. E può pure capitare che qualche lite sorga tra confrati e arciprete. È la strada imboccata dalle indagini quando si scopre che l'arciprete è stato sequestrato. Una storia surreale, in cui surreale è pure uno degli "investigatori". È uno che non c'entra niente, ma che è abituato a sbracciare: il comandante dei vigili urbani Santocanale Santo. Anche i suoi uomini sono abituati a uscire spesso dal seminato, ma siccome poi finiscono con l'essere utili, tutto si conclude a tarallucci e vino. Può sempre accadere - come in questa storia accade - che stranamente si trovino in lite o sotto i riflettori tre "padri del deserto": sant'Onofrio, sant'Antonio abate e san Calogero. E quando i padri sono costretti per motivi vari ad abdicare, entrano per forza in scena i figli.