Tarda estate del 1995. Leon Berger lascia Stoccolma per andare a K., piccola cittadina spersa nel vasto Nord della Svezia. Sette mesi prima la sua esistenza è stata sconvolta dalla morte della moglie e della figlia in un incidente, e ora Leon ha deciso di provare a lasciarsi alle spalle la tragedia cambiando vita. Al ginnasio di K. prenderà il posto, rimasto vacante, del professor Kallmann, un insegnante carismatico secondo gli studenti ed eccentrico secondo gli altri insegnanti, morto verso la fine del precedente anno scolastico in circostanze poco chiare. A scuola soffiano anche venti preoccupanti: episodi di razzismo, minacce a docenti e allievi, una tensione sotterranea vicina al punto di rottura. È proprio Leon a incrinare questa calma apparente, trovando per caso i diari del defunto professor Kallmann, una serie di quaderni scritti di suo pugno, in cui fatti del passato sembrano illuminare di una luce sinistra l'oggi: Kallmann era infatti certo che a K. vivesse un assassino rimasto impunito. Ne era certo perché, a suo dire, lui era in grado di scrutare l'anima delle persone, in particolare di chi si era macchiato di un crimine. Per questo motivo non guardava mai nessuno negli occhi... Spinto dalla curiosità Leon Berger, insieme a due colleghi, comincia a studiare i diari, enigmatici e inquietanti, nel tentativo di scoprire se nella storia di K. ci sia davvero un omicidio irrisolto o, forse, più di uno.