Marco Miccoli, in attesa in attesa di assumere l'incarico di commissario capo presso la questura di Grosseto, lascia Roma e si stabilisce con i suoi tre gatti nel casale di famiglia a Castiglione della Pescaia in Maremma, considerato uno dei borghi più belli della Toscana. A Castiglione il commissario è nato ed è stato cresciuto dai nonni; in particolare il nonno gli ha trasmesso l'amore per le tradizioni e per una terra generosa, a volte selvaggia ma sempre bellissima. Qui riprende i contatti con gli amici di gioventù e con Marta, il suo primo amore, di cui non gli sfugge l'aria triste e lo sguardo preoccupato. Ma è l'incontro fortuito con una giovane bancaria milanese, Susy Sottili, da poco trasferita nella filiale locale, a segnare una svolta nella routine del commissario. La donna, che ha alle spalle un passato doloroso, si rivela intrigante e fascinosa. L'idilliaco ritorno a casa del commissario è, però, ben presto turbato da numerosi eventi delittuosi che si susseguono, in modo anomalo per una terra solitamente pacifica, e la stampa cittadina si accanisce lamentando una presunta incapacità della polizia. Coinvolto nelle indagini, Miccoli scopre che è in atto una guerra tra bande rivali per il controllo del territorio nell'ambito del commercio della droga e soprattutto che ne sono parte in causa alcuni suoi amici nonché un precedente amante di Susy, che poco dopo viene indagata per omicidio volontario. Costretto a destreggiarsi tra deontologia professionale e sentimenti, Marco Miccoli conduce in porto una indagine tra le più difficili della sua carriera.