Natale in Scozia, il periodo dell'anno che esalta la bellezza di questa terra selvaggia, punteggiata di distillerie di whisky e di guglie e castelli che ne fanno il tripudio del gotico. Ma i sussulti di un indipendentismo che ha origini antiche scuotono la struttura portante del Regno Unito, con il rischio di un referendum che rappresenterebbe un pericoloso precedente. Allie Burns, giovane reporter del Clarion, un quotidiano di Glasgow, sta tornando a casa in treno dopo le vacanze quando si imbatte in qualcosa di inaspettato: un parto in una carrozza. È Danny, collega di Allie a cui ha confessato di essere sul punto di scrivere un pezzo-inchiesta che gli cambierà la vita, a far sì che la nascita del bambino avvenga senza problemi grazie alla sua esperienza di infermiere volontario. E Allie si ritrova a scrivere a sua volta un reportage del lieto evento che avrà grande riscontro pubblico. Danny, da parte sua, è roso da dubbi e sensi di colpa, considerato che il suo articolo prende le mosse dai comportamenti poco limpidi del fratello adottivo, Joseph, un assicuratore disonesto nonché suo esatto opposto. L'indagine giornalistica lo porterà a Nassau per smascherare un gioco di scatole cinesi concepito per evadere il fisco. Tra loschi figuri del mondo della finanza, terroristi dell'IRA a cui un gruppo di sedicenti indipendentisti scozzesi chiede armi per azioni dimostrative in patria e crisi di identità sessuale, Allie e Danny si ritroveranno a essere ben più di semplici cronisti in una Scozia celtica, fosca, fredda e respingente. "1979" è un noir di qualità sopraffina, un perfetto meccanismo a orologeria in grado di stupire e commuovere, un romanzo che si legge come una pagina di cronaca nera, ma che, tra echi di Ian Rankin e John Harvey, avvince e trascina. Val McDermid in patria ha già ereditato a buon diritto lo scettro di regina del noir da scrittrici come Agatha Christie e P.D. James.