«...Ruppe gli indugi e affrontò decisa la strada deserta. Giunta alla chiesetta, girò a destra per imboccare il viale ombreggiato dai platani che attraversava il parco. L'atmosfera serena di quel giardino romantico sciolse per un istante l'angoscia che le toglieva il respiro. Si guardò intorno: all'ombra degli alberi l'aria era frizzante e profumava di fiori di maggio e d'erba novella. A lei parve che nessuno l'avesse vista giungere fin lassù e in seguito sì appurò che, in effetti, nessuno la scorse percorrere il viale alberato e nemmeno scendere la lunga scalinata che dal parco portava alla piazza. Da quel momento, insomma, nessuno la vide più.» La sera prima si era svolta una festicciola nel magazzino d'ortofrutta di Giorgio Chemello, due stanzoni imbucati in una stretta via del centro storico. Una cosa alla buona, un incontro fra amici. Ed è stato proprio da lì, da quella innocente riunione fra ragazzi, che ha preso avvio la tragica vicenda segnata dal susseguirsi d'efferati omicidi. Chi è il colpevole? E qual è il movente? Il maresciallo Giovanni Piconese indaga, in un'estate al tempo stesso torrida e piovosa, intuendo un po' alla volta che dietro alla catena di delitti si nascondono altre trame e altre persone, più pericolose di quanto lui stesso abbia fino a quel momento immaginato. Siamo nel 1970, l'anno che dà inizio al progressivo tramonto della grande voglia di libertà e di cambiamento del decennio precedente: l'inquietudine di quei giorni di mezzo, sospesi tra le speranze degli anni Sessanta e i primi segnali di terrore, permea l'intera vicenda. L'inchiesta ben presto si complica, il mistero s'infittisce e coinvolge altri luoghi, altre persone, altri orizzonti: dall'Altovicentino al Salente, da Milano a Francoforte, da Cesenatico a Reggio Emilia...