Il giovane banchiere Patrick Elff fugge precipitosamente all'estero quando viene indagato per loschi traffici finanziari. La meta è Mogador, la città sulle coste dell'Atlantico oggi nota come Essaouira, la città natale del fantomatico Monsieur Pereira. Patrick lo ha conosciuto mesi prima in un elegantissimo albergo parigino, e in quella occasione l'uomo gli ha chiesto di chiudere un occhio sullo spostamento di 13 milioni di euro su una sua società con sede a Kiev. Approdato a Mogador con i soli vestiti che ha addosso, dopo un passaggio all'hammam, Patrick si ritrova nella dimora di Khadija, una donna molto carismatica, che si contorna di una serie di personaggi alquanto sui generis: un imam centenario cieco, tre ragazze avvenenti, il "libico", il giovane Karim e la figlia di Khadija, una bambina di dieci anni che conquista tutti per la sua capacità seduttiva. Questo tuffo in un mondo a lui completamente estraneo, fatto di rituali e valori lontanissimi dalla sua cultura di appartenenza e dal suo vissuto, permette a Patrick di osservare con curiosità eventi che diventano motivo di confronto e riflessione sulla propria vita e di scoprire le pulsioni più maligne che sono dentro di lui. Particolarmente efficace è la caratterizzazione dei due personaggi principali, le due figure agli antipodi che dominano il romanzo: Patrick, l'occidentale che si autodefinisce "uomo senza volontà" e che, sia nei rapporti sia nel lavoro, si adegua sempre agli altri e alle situazioni, subendole; e Khadija, la donna che, nonostante gli svantaggi della propria condizione iniziale, tiene in mano le redini della propria vita e manipola con grande maestria persone e situazioni per piegarle al proprio volere.