Quante cose possono succedere in quattordici giorni? Arresti, uomini feriti, amori che nascono, morti sfiorate, consolidarsi di relazioni già esistenti... eh già, questo secondo volume di Flavio Lucibello ci ripropone tre dei personaggi del libro "Il suo nome era Vladimiro" e ne siamo davvero entusiasti perché eravamo rimasti con delle domande alle quali finalmente troviamo risposta: che fine fanno Vladimiro e Carla? Riuscirà Giulio a rompere quel muro che si era creato tra lui e i sentimenti? L'amicizia tra il giovane e Vladimiro proseguirà? La ricerca del responsabile delle morti di animali di Borgofreddo, sulle Alpi Orientali, vede i nostri due protagonisti cimentarsi in un'indagine che parte come ricerca scientifica ma che fatti drammatici trasformeranno in indagine poliziesca. Fatti con i quali si devono misurare Giulio e Vladimiro, trasformandoli, loro malgrado, in novelli Holmes e Watson, accadimenti che faranno vacillare, mettendo a dura prova, anche le loro salde convinzioni scientifiche. "Il sonno della ragione genera mostri", questa frase compare sull'omonimo quadro del pittore spagnolo Francisco Goya, e questo accade quando l'irrefrenabile fantasia dell'uomo cerca di dare delle spiegazioni a fatti apparentemente incomprensibili. Ma dietro questi si cela sovente la mano stessa dell'uomo, che crea da sé i propri mostri.