Venti racconti di Julien Green che esplorano strade differenti e sperimentano vari modi di mettere in scena il mistero, il fantastico e il perturbante. Prose che attraversano tutto il periodo d'oro dello scrittore francese, composte tra il 1920 e il 1956 e raccolte in volume nel 1984. Tra di esse anche la prima prova letteraria di Green, il racconto "L'apprendista psichiatra", scritto in inglese a vent'anni, quando frequentava l'Università della Virginia, e poi tradotto in francese. Molte di queste storie hanno in comune, come suggerisce il titolo della raccolta, quell'istante di vertigine capace di scuotere una vita e cambiare un destino: un improvviso turbine di follia, che può manifestarsi sotto forma di audacia o ritrosia, di fuga in avanti o di fuga tout court. Serpeggia per i racconti una sessualità disorientata e febbrile che, agita o repressa, fa quasi immancabilmente il male di chi ne è portatore (o, altrimenti, dell'essere indifeso che la subisce). In questa edizione si ripete l'esperienza di traduzione collettiva inaugurata con "Viaggiatore in terra". A interpretare la scrittura di Julien Green sono cinque voci diverse, tre esperti traduttori (Giuseppe Girimonti Greco, Lorenza Di Lelia e Francesca Scala) affiancati da due narratori colti e raffinati come Ezio Sinigaglia e Filippo Tuena.