Il tragico e fallimentare epilogo del caso del cacciatore, il suo primo caso di omicidio, fa cadere l'ispettore Armelie Bernardi in una profonda crisi. Solo l'arrivo di una nuova, agghiacciante serie di delitti sembra pian piano farla uscire da quella spirale di degrado che pare non avere fine. È il caso del finanziere, un feroce assassino che fa strage di consulenti finanziari e che ben presto si impossessa delle pagine di cronaca nera. Il finanziere, dà vita a una vera crociata contro il mondo finanziario. Una folle impresa, condotta sotto il costante incombere della morte. Avvicina le sue vittime ricorrendo a dei geniali travestimenti, per poi ucciderle di notte, mentre stanno rincasando, con un colpo di 22 alla nuca. Un'esecuzione. Quindi firma le sue imprese mettendo loro in tasca un foglio con la cronaca di un vecchio crac finanziario, e avente in calce la scritta Redde Rationem (rendi conto). Calato in un ambiente provinciale, Pordenone, il romanzo offre un impietoso spaccato sul mondo delle piccole agenzie pubblicitarie, oltreché su quello della bassa finanza nazional-popolare. Caratteristica di Giorgio Ronco è quella di non dare eccessiva importanza all'identità dell'assassino, svelata già dopo i primi capitoli, quanto al modo in cui la storia viene a svilupparsi fino al crescendo finale.