Lui, il protagonista, della coscienza se ne frega. Lo scrupolo morale e la pietà sono cose per "coglioni". Bisogna attaccare proprio dove l'umanità mostra le sue debolezze e spremere le vittime, che a modo loro se la cercano, con l'unico scopo di riempire le proprie tasche. Un uomo "moderno" insomma il protagonista, che naviga alla grande lungo la linea dove affari e crimine non hanno più distinzione netta e dove il peggiore dei crimini è questione di un attimo. Ispirato da un fatto di cronaca, "Tsunami" tiene il lettore con il fiato sospeso, ansioso di trovare risposta alla domanda: esisterà mai un castigo?