Burago, estate 1855. Preparativi per Ferragosto. La Cesira raggiunge la casa di don Filippo, il curato del paese, ma la trova chiusa. Si preoccupa e spinge il Gianni a forzare una finestra per capire cosa sta succedendo. Il ragazzo raggiunge la camera del prete e trova un biglietto con una scritta emblematica: «Scusatemi». È l'inizio di un incubo, che porterà alla scoperta del corpo senza vita del sacerdote, e di una storia incredibile fatta di amori, pregiudizi, fantasmi e tante Ave Maria.